
Un treno chiamato Antsia Kushnytska
Ai piedi dei Carpazi ucraini c’è un piccolo treno così importante per la vita di una valle da venir chiamato con nome e cognome, come una persona: Antsia Kushnytska. Tre volte a settimana Antsia porta gli abitanti al mercato rionale di Vynohradiv, il capoluogo della provincia. In questo lembo dimenticato d’Europa le strade sono pressoché inesistenti, e questo pezzo d’antiquariato sovietico resta la migliore finestra sul mondo, nonostante una percorrenza da un’ora e venti per 25 km.
Per molti contadini la ferrovia è l’unico modo per andare in città a vendere uova, sementi e i frutti del proprio orto. Il legame intimo tra treno e comunità, tra società e sviluppo si rivela al capolinea: il mercato di Vynohradiv è un caos geometrico di banchi, teli e venditori che circondano ogni millimetro intorno ai binari. Se questo treno resiste al tempo e alle minacce di chiusura delle ferrovie ucraine, è solo grazie alla tenacia della comunità, che lotta costantemente per tenere in vita il suo unico gancio con il resto del mondo.
Nell’era delle alte velocità, questo reportage racconta la storia di un simbolo che altrove sarebbe un cimelio per turisti, ma che qui rimane l’unico, debole, motore di sviluppo. Le foto ricalcano il percorso del treno e seguono lo svolgimento del giorno di mercato: salgono a bordo con i sacchi di verdure, attraversano oceaniche distese di grano, controllano i biglietti con il capotreno, scendono al mercato e comprano cetrioli insieme alle babushke, riparano il motore con i macchinisti, si prendono un caffè con la capostazione.














